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Immagine del redattoreLaura Realbuto

Affrontare il proprio armadio: tra vestiti, spazio e anima.



Diciamocelo pure: alle volte l’armadio si trasforma da migliore amico ad acerrimo nemico della donna. A me è capitato spesso, finché ho deciso di prendere in mano la situazione e riconoscere all’armadio la natura del suo compito, ossia contenere (nel senso letterale del termine).


L’armadio non contiene solamente abiti o indumenti, bensì custodisce tutta una serie di elementi più profondi. Al suo interno, per esempio, si cela l’autostima, di frequente minata da quel chilo di troppo o da quel difetto che proprio non riusciamo ad accettare nel nostro corpo. Ci sono poi quei ricordi legati a eventi particolari della vita, eventi che, nel bene o nel male, ci hanno segnate. E non mancano i tipici sentimenti contrastanti che appartengono alla sfera più intima e femminile del nostro essere donna: il dispiacere di un acquisto sbagliato, magari fatto per compensare un vuoto che cerchiamo di colmare con scarpe, borse, vestiti, abiti e cose materiali.


Aprire quelle ante può diventare difficile quando tutto ciò che l’armadio contiene porta con sé un grande significato emotivo. Ma come fare diversamente?

Gli abiti certamente ci rappresentano, raccontano di noi, esprimono la nostra personalità e ciò che vogliamo comunicare agli altri attraverso la nostra immagine.

Un’immagine che però alle volte non combacia con chi siamo veramente.

Ed è proprio questa discrepanza che rende difficoltoso il rapporto con l’armadio: un armadio che simboleggia un messaggio che non si vuole ascoltare.



L'armadio perfetto non esiste.

No, non sono impazzita, sto solo dicendo la verità.


Noi donne siamo cicliche, altalenanti e mai uguali. Queste caratteristiche, che io trovo attraenti e misteriose, si trasmettono anche nel nostro modo di vestire e di gestire il rapporto con il nostro armadio.

Nessuno è perfetto.

A mio avviso la perfezione non esiste, tanto più perché la ricerca di quest’ultima si traduce spesso in una perenne corsa all’impossibile, a un qualcosa di ideale che rende le persone insoddisfatte e infelici. Credo invece nell’esistenza di un equilibrio che trova spazio tra il materiale, il cuore e la mente.

Ci sono momenti in cui si dimentica tutto quello che si possiede e si comincia ad acquistare, anche in modo sregolato, senza una vera necessità, se non quella di riempire, riempire e riempire.

L’armadio perfetto non esiste perché esso segue la nostra ciclicità, il nostro modo di essere e di pensare.

Proprio come la casa, anche l’armadio si adegua a noi e ci rappresenta in modo autentico, unico e distinguibile.


Gli armadi “perfetti” esistono soltanto nelle fotografie delle riviste di arredamento. Sono infatti armadi non vissuti, privi di quel soffio vitale che li anima: l’essenza della donna.


Ti è mai capitato di aprire le ante del tuo armadio e di avere la percezione che stesse per esplodere? Forse era troppo pieno? Forse hai sentito qualcosa che non andava?


Ebbene, questo accade, come dicevo prima, quando c’è una discrepanza tra le cose materiali (in questo caso i vestiti), l’immagine che vogliamo dare di noi, e ciò che siamo veramente nel profondo del nostro cuore.


Come creare un equilibrio nell’armadio? Come fare ad aprire quelle ante senza sentirsi sopraffatte da ciò che custodiscono?



Non si tratta di mettere in ordine l'armadio.

Se speri che tra queste righe troverai la formula magica per risolvere il tuo problema con armadio e vestiti, smetti pure di leggere perché non la troverai. E ti dirò di più: non la troverai neanche in altri articoli sparsi in giro per il web.


La formula per trovare questo equilibrio è dentro di te ed è soltanto facendoti alcune domande che potrai trovare la soluzione che fa al caso tuo. In ogni caso, è necessario partire dal proprio essere. Solamente facendo un grande lavoro di ricerca interiore potrai capire:

  • Perché acquisti più di ciò che ti occorre

  • Perché indossi sempre le stesse cose

  • Perché ti costringi a tenere degli indumenti che non metti da anni

  • Come mai pensi di non avere abbastanza spazio quando invece è tutto strapieno

  • Perché non metti in ordine le tue cose e non ti prendi cura di loro

  • Che cosa rappresentano per te i tuoi indumenti

  • Quale è la tua reale immagine e se rispecchia davvero ciò che sei nella tua interezza

Sì, c’è tanto lavoro da fare. Non si tratta solamente di aprire le ante, tirare tutto fuori, fare la cernita e riporre ciò che ne è rimasto dentro l’armadio, magari in maniera carina e in ordine di colore. Credo che questa sia la parte più facile, proprio perché è meccanica e richiede solo uno sforzo organizzativo. Posso inoltre affermare con estrema franchezza che dedicarsi a questa attività bypassando una fase introspettiva di ascolto, non serve a molto. In più, probabilmente il risultato di questo sforzo fisico non durerà a lungo nel tempo, poiché si tratta di un lavoro fatto a metà.


È come sperare di coprire una ferita profonda con un piccolo cerotto, sperando che guarisca per contro proprio senza lasciare cicatrici.


Esplorare il nostro universo interiore è la parte più difficile e faticosa da affrontare. Allo stesso tempo, sono proprio le consapevolezze che emergeranno da questa pratica che ti aiuteranno a rimarginare il rapporto con te stessa e che ti daranno, a lavori terminati, la sicurezza di aprire le ante del tuo armadio in maniera serena e sincera, abbandonando la paura di sentirti sbagliata o inadeguata.


5 passi per iniziare ad affrontare l'armadio.

Ecco qui 5 passi che possono aiutarti ad affrontare il tuo armadio in maniera più serena.


1. Parti dalla consapevolezza.

La consapevolezza è l’essenza della vita. Per questo è importante acquisirla: attraverso di essa, infatti, possiamo diventare alleate di noi stesse, sempre e in qualunque situazione. Quando deciderai che è arrivato il momento di affrontare l’armadio, chiediti:

  • Cosa è cambiato in me oggi?

  • Perché sono arrivata a questa condizione?

  • Come mi sento?

  • Perché voglio partire dall’armadio?

  • Cosa voglio ottenere mettendo mano all’armadio?

  • Perché voglio ottenere proprio questo?

  • Quale immagine voglio dare di me agli altri?

  • Questa immagine rispecchia ciò che sono realmente?

  • Questa immagine di me mi fa sentire bene e a mio agio?

  • Come mi sentirò quando avrò sistemato l’armadio?

  • Cosa farò da oggi per non ritornare alla situazione di prima?

Queste sono solo alcune delle domande che ti aiuteranno a far emergere in te nuove consapevolezze e daranno un senso molto più profondo al lavoro che ti stai apprestando a fare nel tuo armadio. Ricorda: si tratta di te, della tua vita e della tua anima.


2. Prenditi del tempo.

Lo step successivo consiste nel prendersi del tempo libero e di qualità per affrontare il lavoro vero e proprio nell’armadio. Ti consiglio di farlo quando disponi di alcune ore libere di fila, poiché questa attività, oltre ad essere stancante fisicamente, lo è anche emotivamente, dunque potrebbe causare delle variazioni rispetto alle tempistiche inizialmente preventivate. Fissa dei veri e propri appuntamenti con il tuo armadio e cerca di fare il possibile per rispettarli… se no, non vale!


3. Pianifica.

Pianificare il riordino dell’armadio è un buon metodo per rispettare le scadenze e non lasciarsi trasportare completamente dalle emozioni. Ti capiterà di avere la tentazione di procrastinare pensando “Ma sì, lo faccio domani”, quando sai per certo che in fondo stai mentendo a te stessa. Pianificare ti aiuterà a mantenere il ritmo del lavoro e a tenere traccia dei risultati che ottieni. Non si tratta di essere performanti (la performance lasciamola pure da parte), ma piuttosto di programmare anche a piccoli passi e prendersi l’impegno di portarli a termine. Ad esempio, puoi programmare di affrontare la parte superiore di un’anta un giorno e la parte inferiore il giorno successivo e così via. Allo stesso tempo, nessuno ti vieta di fare un intervento strong, in modalità full immersion. Ovviamente queste sono dinamiche che solo tu puoi valutare considerando alcuni aspetti, quali:

  • la grandezza del tuo armadio;

  • le condizioni del tuo armadio: va bene così o necessità di una revisione strutturale?

  • la quantità di cose che possiedi;

  • il tempo che hai a disposizione;

  • il tuo livello di energia;

  • il tuo stato emotivo.

4. Prepara gli strumenti.

Anche il riordino necessita di strumenti specifici al fine di garantire la buona riuscita dell’intervento. Preparare in anticipo gli strumenti che ti occorrono ti sarà utile per non disperdere tempo e concentrazione. Fai una lista di tutto l’occorrente nella fase di pianificazione e, se ti occorre qualcosa, fai in modo di procurartela in anticipo. Ecco dunque una piccola lista di cose che potrebbero esserti utili nella fase di riordino dell’armadio:

  • Copri abiti

  • Profumatori per armadi e cassetti

  • Straccio per spolverare

  • Detergente neutro

  • Appendiabiti (per sostituire quelli rotti / usurati)

  • Una scala

  • Scatole / contenitori / organizer

  • Etichette

5. Fai decluttering.

È arrivato il momento di mettersi all’opera! Anche se stai per approcciarti alla parte più difficile, ti invito a non demordere. Se hai pianificato tutto, sarà molto più semplice portare al termine questa attività: possiedi infatti una direzione verso la quale andare, una strada da seguire, come fosse un faro nella notte.

Non scriverò qui la serie di domande che potrebbero servirti in questa fase, perché credo che meritino un approfondimento a parte.

Ad ogni modo, voglio condividere con te un paio di riflessioni utili:

  • Se pensi che fare decluttering comporti uno spreco di beni e questo ti blocca nel lasciare andare capi che magari sono ancora in buono stato ma che non desideri più tenere, prova a pensare a quanto spazio e a quanto tempo stai occupando per tenere cose che non ami in particolar modo. Considera di poter dare loro una seconda vita e possibilità, magari facendo felice una persona proprio con quell’abito che sta prendendo polvere nel tuo armadio.

  • Se non riesci a liberarti di un capo perché è costato troppo e ti dispiace, ti assicuro che non sarà il senso di colpa a farti recuperare i soldi che hai speso, anzi. Se ogni volta che apri l’armadio questo capo ti si ripresenta davanti agli occhi, è come se stessi continuando a pagarne le rate, interessi inclusi. Pensaci seriamente, perché l’offerta di dare una seconda vita alle cose è sempre valida.


 

L’armadio è un componente importante all’interno delle nostre giornate: si tratta di una delle prime cose a cui ci approcciamo al mattino dopo esserci svegliate. Il suo stato e il rapporto che abbiamo con esso è in grado di pregiudicare l’intera giornata che si apre a noi.

Prova a pensare a cosa contiene il tuo armadio e, chiudendo gli occhi, immagina ciò che davvero vorresti contenesse, partendo da come desideri sentirti.

L’armadio non custodisce solamente gli abiti, bensì è dotato di un significato simbolico unico e personale che puoi scoprire soltanto tu.


Se senti che il momento per rimettere in sesto il rapporto con il tuo armadio sta per arrivare, puoi dare una sbirciata a Maggese, il percorso di decluttering e riordino dell’armadio che ho creato proprio per te, perché anche tu meriti di stare bene e di ritrovare la tua leggerezza.


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