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  • Immagine del redattoreLaura Realbuto

La consapevolezza è un seme.



C’è stato un periodo in passato in cui ho creduto di sapere molto di me stessa, di aver fatto abbastanza lavoro interiore per conoscermi e per comprendere i meccanismi che animavano il mio sentire. Inutile dire che mi sbagliavo di grosso.

Infatti, la conoscenza di noi stessi difficilmente si esaurisce. Conoscere se stessi non è come aprire un libro, studiarne le pagine e poi, una volta terminato di consultarlo, chiuderlo felicemente perché si è appreso “tutto”.


La consapevolezza di sé è un seme che va coltivato ogni giorno con impegno, costanza e dedizione. Ci sono molti modi per allenare il muscolo della consapevolezza. Tra questi vi è anche il modo in cui approcciamo al concetto di organizzazione, dimensione che ci permette di riconoscere quali sono i meccanismi interiori che animano il nostro rapporto con il tempo e con gli spazi.


Un fattore legato a doppio filo con la consapevolezza è la responsabilità, ovvero l’abilità di rispondere agli eventi. Essere consapevoli infatti non si riduce solamente a una conoscenza di tipo intellettuale, bensì richiede un’esplorazione a livello dell’essere che ci permetta di entrare in contatto con le emozioni. Tutto questo aiuta notevolmente ad ampliare la nostra sfera di responsabilità, poiché da questa profonda conoscenza possiamo far emergere le risorse di cui siamo dotati al fine di “rispondere” agli eventi della vita in maniera presente e autentica.



Strumenti per conoscere sé stessi.

Il compito di conoscere noi stessi è reso difficile dal fatto che la strada che porta all’introspezione è intricata: delle volte bisogna scavare nel passato per far riemergere “ferite primordiali” (che magari avevamo accantonato da qualche parte nel nostro universo interiore) e comprendere come il nostro passato molto spesso si manifesti nuovamente nel presente.


Ci sono molti modi di intraprendere un percorso di conoscenza di sé. Qui di seguito ti elenco quelli che ho intrapreso io nel corso della mia vita.

  • La psicoterapia: concepita per aiutarci a superare le difficoltà che incontriamo nel comprendere noi stessi e le nostre emozioni, fidarci degli altri, accettare parti di noi che sono oscurate nell’ombra e integrarle, capire le dinamiche che abitano la nostra mente e che influenzano il modo di pensare, percepire il mondo e agire. La psicoterapia ci aiuta a elaborare e superare traumi profondi come violenze, abbandoni o lutti e per questo motivo i percorsi di psicoterapia sono di solito lunghi (in alcuni casi possono durare anche degli anni).


  • Il coaching: utile per raggiungere i propri obbiettivi di vita attraverso una guida che aiuta a riflettere in maniera oggettiva, in uno spazio protetto e libero dal giudizio. Il rapporto di coaching è come una danza in cui la coach conduce la cliente verso una meta ben precisa attraverso domande, metafore, visualizzazioni e osservazioni. Nel rapporto di coaching, uno degli ingredienti fondamentali per la buona riuscita del percorso è la responsabilità che entrambi i protagonisti (coach e cliente) assumono nel raggiungere l’obbiettivo desiderato dalla cliente stessa. Il percorso di coaching è piuttosto breve e di norma si realizza tra le 6 e le 12 sessioni. Ci sono moltissime tipologie di coaching, ma quello che prediligo (tanto da scegliere di formarmi in Luna Scuola di Coaching) è il Coaching per l’Anima. Si tratta cioè di una forma di coaching che mette al centro delle sessioni le emozioni e il sentire della persona nel pieno rispetto delle proprie risorse.


  • Letture: ci sono davvero un’infinità di libri di auto-aiuto che spiegano come raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessi. Ne cito qui alcuni che ho letto e che ho trovato estremamente interessanti. Spero possano esserti utili!

Un’educazione emotiva di Alain De Bottom – Un libro stupendo per capire noi stessi e gli altri nei vari ambiti della vita. Una narrazione semplice e scorrevole che mostra come provare a migliorarsi attraverso la consapevolezza di sé sia determinante nell’esistenza di ognuno.

Tutta un’altra vita di Lucia Giovannini – Per trovare il coraggio di essere se stessi e imparare a guardare le cose da più punti di vista. Il libro contiene moltissime domande di riflessione e auto-coaching in relazione a varie tematiche.

Prima o poi lo faccio di Monica Ramirez Basco – Se sei una persona che tende a procrastinare, questo libro è utilissimo per comprenderne le motivazioni e meccanismi comportamentali che ti inducono a farlo. È davvero un ottimo esercizio di consapevolezza e di gestione del proprio tempo.


Questi sono solo pochi esempi, ma ci sono moltissime letture utilissime per iniziare a intraprendere un percorso di conoscenza di sé. Non ti resta che andare in libreria e lasciarti ispirare.


La Consapevolezza è un seme.

Vorrei dedicare l’ultima parte di questo articolo lasciandoti alcuni spunti che ho maturato attraverso la mia esperienza personale e la mia formazione professionale e che mi hanno aiutata moltissimo a comprendermi meglio e ad esprimermi in maniera sempre più autentica.


  • Parti da ciò che hai già. Guarda al passato, non per rimanerci ancorata, ma per imparare da esso.

- Quali traguardi hai raggiunto?

- E quali risorse hai messo in atto per riuscire a raggiungerli?

- Quali emozioni hai provato quando li hai raggiunti?

- Quali fallimenti hai superato?


Fai tesoro delle tue esperienze, perché esse custodiscono la tua saggezza! I fallimenti e i momenti di crisi non dovrebbero spaventarti, poiché essi sono fertili di occasioni per imparare cose nuove su di te. Tutti falliamo prima o poi nella vita, ma questo non fa di noi dei falliti.


  • Semina la consapevolezza dentro di te. Se tu per prima non credi ai tuoi sogni, chi dovrebbe farlo al posto tuo? La prima persona che deve credere in te sei tu. Ogni giorno fai un piccolo sforzo per fare un passo in avanti. Metti nero su bianco le tue idee e non lasciarti scoraggiare da condizionamenti esterni. Questo non vuole essere un invito a fare-fare-fare a tutti i costi, ma semplicemente a sperimentare la gioia di avere fiducia nelle tue potenzialità e risorse. Ricorda che sei una fonte pressoché inesauribile di idee, energie e bellezza ed è tutto dentro di te!


  • Consapevole vuol dire presente. Come ho detto poco fa, la consapevolezza è un seme che va coltivato ogni giorno. Ti permette di conoscere i tuoi limiti e di accettarli così come sono. Ti consente anche di porre dei limiti nei confronti degli altri senza cadere nel tranello del senso di colpa dell’egoismo. Ricordati che prenderti cura di te non ti rende egoista in alcun modo, anzi ti renderà più aperta e generosa nei riguardi del prossimo. Sii presente per te stessa e lo sarai anche per gli altri.


  • Consapevolezza: sinonimo di forza. Essere consapevole non vuol dire partecipare a una gara a chi è più forte, poiché in questo contesto essere forte vuol dire riconoscere e accettare le proprie debolezze, fragilità e vulnerabilità. Se stai vivendo un periodo di down, va bene così: meglio accettarlo che remarci contro. È più utile fermarsi a pensare o staccare del tutto per un certo lasso di tempo, piuttosto che continuare a fare-fare-fare per portare a casa a tutti i costi dei risultati. Ma poi a che prezzo? Fermati e riparti: questa è la soluzione che si rivela la migliore tra tutte.


In conclusione...

Diventare persone consapevoli è un lavoro continuo, intricato e alle volte doloroso. Necessita di costanza e impegno profondo, ma, una volta raggiunta una maggiore consapevolezza del proprio diritto di esistere, di esserci e di occupare un posto nel mondo, possiamo diventare persone più abili nell’esprimere come ci si sente a essere noi stessi.


Se vuoi provare anche tu i benefici del coaching per conoscere meglio te stessa e dialogare con le tue emozioni, puoi prenotare Bucolica, la sessione di coaching gratuita che metto a disposizione per tutti coloro che vogliono sperimentare la meraviglia del coaching. Qui, trovi tutte le informazioni per candidarti. Ti aspetto!


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