Ho sempre pensato alle emozioni come un grande paesaggio che si perde a vista d’occhio. Si intravedono sentieri, fiumi, alberi, pianure e valli all’orizzonte. Un paesaggio che muta la sua bellezza con il variare delle stagioni. Illuminato dal sole d’estate e tempestato di neve in inverno.

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A volte parlare delle emozioni può essere paralizzante, in particolar modo in una società come quella attuale che spesso induce noi donne a nascondere il nostro sentire.

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Celare fragilità e paure causa soltanto un’amplificazione maggiore di questi stati d’animo interiori. Sentimenti come rabbia e tristezza sono ancora socialmente poco accettati, ed è proprio questo il motivo per cui siamo spinte ad accogliere anche ciò che non fa parte della nostra essenza più profonda, accumulando pensieri ed azioni lontani dal nostro vero “essere”.

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In realtà, anche le emozioni meno piacevoli fanno parte di noi, della nostra unicità e bellezza. Imparare a dialogare con esse ci aiuta a capire chi siamo e dove stiamo andando. Ci mostra la strada della consapevolezza legando il passato al presente con un filo sottile.  È come aprirsi alla natura intorno a noi in uno stato primitivo e incontaminato, dove ogni cosa è astratta ma visibile e percepibile intensamente attraverso tutti i sensi.

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Instaurare un dialogo interiore anche quando il caos fa da padrone è un atto di amore verso noi stessi.